04 febbraio 2007

Catania - Palermo, muore Filippo Raciti

Prima di leggere il mio articolo, raccoglietevi un attimo alla memoria di Filippo Raciti, morto il 2 febbraio 2007 durante una maledetta partita di calcio.

Oggi riguardando e riguardando le immagini di ieri sera girate intorno allo stadio di Catania, mi sono venute in mente tante domande. Ma perchè tanta violenza, perchè tanta bestialità, perchè, perchè, perchè???
Da dove viene tutta quella rabbia, tutto quel odio? Da ieri è cominciato un processo al calcio. Tutti a dire che non abbiamo dei stadi adatti, che chi compie atti di violenza allo stadio non rischia niente, etc... etc..., tutti a tirare sopra al calcio. Ma il problema, cari miei, non è il calcio. Tutti a parlare del modello inglese, di sorveglianza negli stadi etc... etc..., ma in Inghilterra il problema non è mica risolto. Basta vedere ogni volta che la nazionale Brittanica gioca all'estero, o quando un club inglese gioca fuori casa una partita di coppa europea, succede sempre il fini mondo, 3-4 anni fa per esempio scappo il morto prima della partita Besiktas-Leeds United ad Istanbul. Il problema non è il calcio e la repressione non è la soluzione. Qui bisogna ricominciare ad educare i propri figli e non lasciarli credere che la violenza ed il potere sono i nuovi valori da seguire. Dobbiamo di nuovo insegnargli che i veri valori sono la solidarietà, l'amore, l'onesta, la generosità, etc... etc... .
Tutta questa violenza non è il frutto del calcio. La violenza è diventata una cosa banale, una cosa che fa parte della vità dei nostri giovani. Vedi i vari stupri di gruppo, vedi le violenze intorno e dentro le scuole (due settimane fà in Francia, due bambini di 12 anni hanno ammazzato un coetaneo di botte durante la pausa), vedi le risse dentro e fuori le discoteche, etc... .
Tutta questa violenza, questa rabbia tra i giovani viene dalla mancanza di una linea precisa del limite tra il bene ed il male, tra quello che si può e che quello che non si può fare. Qui deve intevenire la famiglia. Dobbiamo ricominciare ad educare i nostri figli. Bisogna darli di nuovo dei limiti. Non si può andare avanti di questo passo. Altrimenti arriveremo allo stesso punto che negli Stati Uniti, dove ognuno ha la propria pistola in casa ed alla fine ci ammazziano gli uni contro gli altri.
Ritornando a quello che è successo ieri sera a Catania, è giusto che il calcio si sia fermato. Pero, non starei troppo a colpevolezzarlo. Perciò, ricordatevi che la repressione non è la soluzione. Anzi, ancora di più la gente commune associera il calcio alla violenza. Però, è anche chiaro, che lo stato deve intervenire. Lo stato deve porre dei limiti e li deve fare rispettare. Lo stato deve garantire l'ordine pubblico. Ma non solo nel calcio, cosi come in ogni manifestazione sportiva e non. Comunque non dimentichiamoci che un padre, una marito, un figlio, ieri ci ha lasciato, perciò interveniamo ed cerchiamo di migliorare la nostra società.

2 commenti:

  1. bisogna darsi na calmata generale...certe cose nn vanno bene
    bisogna fare una distinzione tra teppisti e ultra forza roma

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  2. Hai pienamente ragione. In effetti, non c'è cosa migliore al mondo che la curva sud e la passione dei suoi tifosi

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