29 settembre 2005

Calcio, politica ed il vento del nord

A Roma si parla spesso del vento del nord. Cosa significa? Sicuramente, lo sapete già. Percio, vi risparmio la definizione. Pero, vi do qualche esempio.
Come si sa, negli ultimi 20 anni, lo scudetto si è sempre diviso tra 2 squadre, se si fa eccezione dei due vinti nella capitale. Queste due squadre hanno al loro comando, due super poteri della economia italiana. Da una parte, la famiglia Agnelli e dall'altra Berlusconi. Industria contro media. Queste due forze usano tutti i lori poteri e non solo (vedi la dopentus) per arrivare alle loro fini. Il calcio italiano è un buonissimo indicatore per dimostrare le incoherenze, i conflitti di interessi e le truffe che esistono nella società italiana. In effetti, abbiamo un governo pieno di ladri, che fanno politica per salvarsi la pelle, che hanno mille conflitti di interessi, che detengono tutti i media, ... . Berlusconi è riuscito a rimbecillire un popolo intero. Altro che polo delle libertà, Berlusconi puo dire, puo fare credere quello che vuole al popolo italiano. Non c'è più democrazia, non c'è più solidarietà, ci sono solo gli interessi ed il potere. Basta con Berlusconi altrimenti lancio il mio pc dalla finestra.
Comunque certi conflitti di interessi esistono solo in Italia. Come si puo che il vice presidente del Milan, Galliani, sia allo stesso tempo il patron del calcio italiano? Come si fa che i giornali, i media italiani vedono, dicono, parlano, lodano, acclamano solo quelle due squadre del nord? Non sara mai, perchè il presidente del Milan è allo stesso tempo presidente del consiglio, patron di tutti i media italiani, ... . Vi do un esempio di come i giornalisti trattano l'informazione.
Vi ricordate del danese Poulsen? Ebbene, quando Totti gli ha sputato adosso, tutti scrissero, dissero che quel gesto di TOTTI, dimostro un ulteriore volte che il nostro grande capitano, non sara mai un campione, perchè campione non si è solo con i piedi .... vi risparmio ... Pero, ieri, dopo la partita Schalke 04 - Milan, tutti i giornalisti hanno condannato Poulsen, reo di avere picchiato ed insultato il poverino Kaka. Due pesi, due misure. Gli stessi che ieri condannavono Totti, oggi condannano Poulsen. Se questa non è ipocrisia...

"TOTTI E KAKA’ IL FANTASMA I POULSEN
Il tempo è galantuomo, anche se a volte ne passa tanto, troppo prima che certe verità vengano ristabilite. Chissà se dopo fiumi di parole spese per evidenziare la sua «sgradevole e deprecabile reazione» un anno fa agli Europei, certi santoni della comunicazione e del pallone ieri avranno cambiato idea su Francesco Totti e si saranno pentiti. Chissà cosa avranno pensato vedendo in tv il danese Poulsen, sì proprio lui, la vittima dello sputo di Francesco, quello che lo costrinse all’espulsione macchiando la sua immagine, comportarsi con il «principino» Kakà, proprio come fece con il «bullo» Totti. Durante Shalke-Milan, un campionario di scorrettezze, calci, provocazioni, gomitate, occhiatacce e parolacce. Tanto che il corretto brasiliano lo ha definito «antigioco» e il placido Ancelotti «un codardo». E tutti ieri in tv ad evidenziare quanto il danese fosse scorretto. Ma un anno fa non dissero così. Preferirono massacrare Francesco. Che sbagliò a reagire certo, sbagliò a sputare è vero. Ma almeno ora tutti hanno capito come andò quel giorno. Il cerchio finalmente si è chiuso. Nessuno tra i bacchettoni di allora chiederà scusa a Francesco.
Chissà se almeno ieri si sarà vergognato un po’."
Il romanista 29 settembre 2005

24 settembre 2005

Perchè sono romanista?


Non sono nato in una famiglia romanista. Non vivo a roma. Anzi sono lontano 1000 km da roma. Pero, un giorno ho visto un giocatore straordinario, si chiamava Bruno Conti, giocava con la Roma. Dove vivo io, si conosceva solo la Juve, l'Inter ed il Milan. Pero, la passione verso Bruno Conti era troppo forte. Ho cominciato a seguire la Roma all'età di 8 anni. Con gli anni la mia passione è diventata sempre più grande, a tal punto di macinare 1000 km per vedermi la Roma. La maggggica è una passione per me. Il discorso con gli anni non è più solo calcistico, anzi rivendico un appartenenza. Dove vivo io, sono tutti per le 3 squadre del Nord italia. Io provo a fargli capire cosa è la Roma, cosa sono i suoi colori, cosa è la mia passione, cosa significa essere romanista. Essere juventino, milanista o interista è troppo facile. Invece vincere con la Roma, è di più. Non so come spiegarlo pero con l'anti-democrazia che c'è in Italia, con i conflitti di interessi che ci sono in Italia, con la sudditanza psychologica che c'è in Italia, vincere con la Roma, con la passione che hanno i suoi tifosi, è unico. Cosa che non si potra mai eppoi mai avere con una di quelle tre. Dove trovi 1 millione di persone come eravamo noi al foro italico??? A nessuna parte. Grazie a dio ho la fortuna di essere romanista, grazie a dio ho visto giocare Bruno Conti e mi sono innamorato di questi colori, mi sono innamorato di una città unica. Grazie Roma