11 febbraio 2007

San Berlusconi l'intoccabile


Venerdi ho visto un Santo in televisione. Diceva "Ritengo che sia lesivo della libertà non consentire loro di andare a vedere la propria squadra, perchè un fatto pur dolorosissimo è avvenuto fuori dallo stadio di Catania. Io da presidente del Consiglio non avrei mai fatto un provvedimento del genere". Dopo queste parole benedette, San Siro si è aperto ai suoi abbonati. Ma di quale libertà parlava? Perchè, quelli che non sono abbonati non hanno il diritto di essere liberi?
Il problema in Italia è che ci sono certe persone che la hanno sempre vinta.
Perchè, gli abbonati a Milano SI ed a Messina, Catania, Verona, Bergamo, Firenze, Udine, Livorno, Empoli, Parma, Ascoli, Reggio NO??? Perchè un decreto di appena 3 giorni conosce già delle eccezioni? Perchè il presidente del Milan è Berlusconi e non Franza? (con tutto il rispetto per Franza). In Italia non andra mai bene niente, perchè ci sono sempre gli intoccabili. Perchè un giovane dovrebbe rispettare le leggi, quando vede in televisione Berlusconi, che appena qualche mese fa era presidente del consiglio, dire che non è d'accordo con quello che lo stato ha appena deciso? Come fa un giovane ad avere dei punti di referimento da rispettare quando in Italia nessuno li rispetta nemmeno un ex presidente. Le rovine dell'Italia sono la furbizia, l'arroganza, il credersi superiori, gli intoccabili, ... . San Silvio è intoccabile, ma fino a quando? Fino a quando l'Italiano medio continuera a crederlo!!!

08 febbraio 2007

Siamo solo noi


Chi sono i tifosi più passionali del mondo? Siamo noi! Chi sono i tifosi con le coreografie più belle al mondo? Siamo noi! Chi sono i tifosi con le canzione più belle al mondo? Siamo noi! Chi sono i tifosi con i colori più belli dell'universo? Siamo noi. Siamo sempre noi. Perciò, adesso che tutti i riflettori d'Italia e del mondo intero saranno accesi sopra di noi, facciamogli vedere cosa significa la passione, cosa significa essere i migliori, cosa significa essere un ultra romanista e che fortuna abbiamo di essere romanisti. Mamma grazie di avermi fatto nascere romanista.

Tratto da il romanista - RICCARDO LUNA Siamo soli, facciamoci riconoscere.
"Roma sarà l’unica grande città ad avere i tifosi nel suo stadio per le prossime settimane. Grazie al Coni, va detto: l’Olimpico non è un paradiso, si vede male, è difficile prendere un caffé, impossibile parcheggiare. Ma almeno è a norma. Ci si può giocare a calcio. Il paradiso sugli spalti tocca a noi far sì che ci sia.
Non so quanto dureranno le porte chiuse a San Siro o al San Paolo: ma intanto è così. Per milioni di milanisti, interisti, napoletani il calcio dal vivo sarà vietato. Per noi no. Non è solo un privilegio, è una responsabilità. Abbiamo una occasione storica di dimostrare al Paese di aver capito che è ora di voltare pagina. Che gli stadi possono diventare una cosa diversa da quella che abbiamo visto negli ultimi trent’anni. Speriamo migliore. Vorremmo trovarci la la stessa passione ma senza gli eccessi di violenza ed illegalità ai quali abbiamo assistito per una vita senza poter fare nulla. Senza voler fare nulla.
Per questo sono felice che il nostro invito ai tifosi del Parma, per vedere la partita in tribuna assieme a loro domenica, abbia avuto tanto successo. Le nostre bandiere con le loro: si può, per dare una risposta a chi pensa che gli stadi siano frequentati solo da delinquenti. Fra tanti consensi, qualcuno da Parma mi ha scritto: ma se l’ultima volta i vostri tifosi ci hanno dato una coltellata! Mentre qualcuno da Roma mi ha detto: ma se alcuni dei nostri sono stati denunciati proprio dai parmensi! Usciamo da questa logica, non è una Intifada, è pallone: ogni tifoseria purtroppo ha avuto le sue bombe, i suoi coltelli, le sue cariche, i suoi agguati. E le sue vittime. Ma se c’è una speranza di voltare pagina, archiviamo rancori e vendette. Sennò i provvedimenti varati ieri dal governo spazzeranno via anche il molto di buono che c’è in tutte le curve d’Italia.
Sul decreto legge confermo le riserve che avevo manifestato a caldo. E non per questo penso di non amare il calcio, come ha detto il ministro Amato riferendosi ai critici. E’ un pacchetto di norme duro, necessario, che va rispettato vista l’emergenza, ma purtroppo ci sono errori e contraddizioni. Ed esagerazioni. In particolare, «nei volumi delle pene», per utilizzare il frasario del Guardasigilli Mastella. Per esempio da oggi la resistenza a pubblico ufficiale prevede una pena più dura della rapina e dello stupro (persino della violenza a una ragazzina con meno di 14 anni). Con tutto il rispetto che si deve avere per le forze dell’ordine, mi pare esagerato. Anzi, è sicuramente esagerato.
La diffida per i minorenni, che il ministro Amato ha presentato come una grande novità, mi risulta essere in vigore da sei anni: ora aspetto il testo del decreto per capire in che consistono le novità. E ancora: abolire le trasferte organizzate non vuol dire ridurre i rischi per l’ordine pubblico, visto che «i tifosi facinorosi», per usare una espressione molto utilizzata dai ministri preposti, partiranno lo stesso mescolandosi ai tifosi avversari.
Il divieto di bomboni e petardi è in vigore da una vita ma non è mai stato fatto rispettare: ora il divieto si estende anche alle 24 ore prima di una partita. Che vorrà dire? Che se ti trovano in giro per la città con un petardo, magari per una festa di compleanno, ti becchi un giudizio per direttissima? Non voglio crederlo. Ma non sentirò la mancanza dei botti negli stadi, è sicuro.
Comunque da oggi la legge è questa e con questa dobbiamo fare i conti. Se le norme sono oscure, il messaggio è chiarissimo: a costo di sfiorare l’incostituzionalità (esempio: la diffida preventiva a chi non ha commesso un reato ma potrebbe farlo), il governo ci chiede di voltare pagina. Ma la repressione non basta: anzi, può fare danni peggiori, esasperare. Finché un ragazzino scriverà sulla lavagna, come accaduto l’altro ieri a Riccione, «Raciti uno di meno», nessuna legge lo salverà, ci salverà. Servono dialogo ed esempi concreti. Il primo diamolo domenica. Tifiamo Roma accanti ai tifosi del Parma. Il paradiso stavolta non può attendere."

07 febbraio 2007

Prime indiscrezioni sul contenuto del decreto Amato

Articolo su www.tuttomercatoweb.com - "Arrivano le prime indiscrezioni sul contenuto del decreto legge allo studio del governo, che dovrebbe introdurre le nuove norme per debellare la violenza negli stadi. Oltre al regime temporaneo delle porte chiuse, il testo dovrebbe contenere altri interessanti provvedimenti, come l'estensione del Daspo (il divieto di entrare negli impianti) a sette anni e lo stop alla vendita in blocco dei biglietti riservati agli ospiti.

PARTITE A PORTE CHIUSE
"Fino all'esecuzione degli interventi strutturali e organizzativi richiesti" per attuare quanto previsto dal decreto Pisanu, le partite di calcio "possono essere svolte esclusivamente a porte chiuse".

STOP A VENDITA BIGLIETTI IN BLOCCO A SQUADRE OSPITI
Le società che organizzano le competizioni non possono più vendere, "direttamente o indirettamente", alla squadra ospitata, biglietti in blocco. E' vietato inoltre "vendere o cedere" alla stessa persona un numero di biglietti superiore a dieci. In caso di violazione si rischia da 10 mila a 150 mila euro di multa. Il divieto è immediato per cui i biglietti ceduti o venduti prima dell'entrata in vigore del decreto "non possono essere utilizzati".

DASPO PREVENTIVO FINO A 7 ANNI
Il divieto di accesso negli stadi viene innalzato fino a sette anni e presuppone non più soltanto l'accertamento di un reato, ma "può essere altresì disposto nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi (come ad esempio un rapporto di polizia pure su minorenni, ndr), risulta avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse". Previsto l'obbligo di firma in un comando di polizia durante la partita. Chi viola il Daspo rischia da 6 mesi a tre anni di reclusione e una multa fino a 10 mila euro.

FLAGRANZA DI ARRESTO ENTRO 48 ORE
La polizia potrà arrestare in flagranza di reato differita fino a 48 ore (contro le attuali 36) chi in occasione di manifestazioni sportive risulta autore di un reato commesso con violenza alle persone o alle cose grazie a foto o video.

GIUDIZIO DIRETTISSIMO
Verrà giudicato per direttissima non più solamente chi ha lanciato materiali pericolosi o ha fatto invasione di campo, ma anche i tifosi che vengono trovati in possesso di razzi, bengala e "artifizi pirotecnici" in genere.

SPEZZARE LEGAME SOCIETA'-TIFOSI
Sembra essere questo l'obiettivo di un'altra norma contenuta nella bozza di decreto legge che estende le misure di prevenzione a coloro che sono indiziati di aver agevolato gruppi o persone che hanno peso parte attiva, in più occasioni, a manifestazioni di violenza durante le partite. Prevista inoltre la possibilità di sequestro di quei beni "la cui disponibilità può agevolare, in qualsiasi modo, le attività di chi prende parte attiva a fatti di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive".

AGGRAVANTI PER I DELITTI DI VIOLENZA E RESISTENZA A POLIZIA
Vengono portate da un minimimo di 5 a un massimo di 15 anni (anziché da 3 a 15) le pene per chi commette violenza e resistenza a pubblico ufficiale con armi, ma anche con il "lancio di corpi contundenti e altri oggetti, compresi gli artifici pirotecnici in modo da creare pericolo alle persone"."

04 febbraio 2007

Catania - Palermo, muore Filippo Raciti

Prima di leggere il mio articolo, raccoglietevi un attimo alla memoria di Filippo Raciti, morto il 2 febbraio 2007 durante una maledetta partita di calcio.

Oggi riguardando e riguardando le immagini di ieri sera girate intorno allo stadio di Catania, mi sono venute in mente tante domande. Ma perchè tanta violenza, perchè tanta bestialità, perchè, perchè, perchè???
Da dove viene tutta quella rabbia, tutto quel odio? Da ieri è cominciato un processo al calcio. Tutti a dire che non abbiamo dei stadi adatti, che chi compie atti di violenza allo stadio non rischia niente, etc... etc..., tutti a tirare sopra al calcio. Ma il problema, cari miei, non è il calcio. Tutti a parlare del modello inglese, di sorveglianza negli stadi etc... etc..., ma in Inghilterra il problema non è mica risolto. Basta vedere ogni volta che la nazionale Brittanica gioca all'estero, o quando un club inglese gioca fuori casa una partita di coppa europea, succede sempre il fini mondo, 3-4 anni fa per esempio scappo il morto prima della partita Besiktas-Leeds United ad Istanbul. Il problema non è il calcio e la repressione non è la soluzione. Qui bisogna ricominciare ad educare i propri figli e non lasciarli credere che la violenza ed il potere sono i nuovi valori da seguire. Dobbiamo di nuovo insegnargli che i veri valori sono la solidarietà, l'amore, l'onesta, la generosità, etc... etc... .
Tutta questa violenza non è il frutto del calcio. La violenza è diventata una cosa banale, una cosa che fa parte della vità dei nostri giovani. Vedi i vari stupri di gruppo, vedi le violenze intorno e dentro le scuole (due settimane fà in Francia, due bambini di 12 anni hanno ammazzato un coetaneo di botte durante la pausa), vedi le risse dentro e fuori le discoteche, etc... .
Tutta questa violenza, questa rabbia tra i giovani viene dalla mancanza di una linea precisa del limite tra il bene ed il male, tra quello che si può e che quello che non si può fare. Qui deve intevenire la famiglia. Dobbiamo ricominciare ad educare i nostri figli. Bisogna darli di nuovo dei limiti. Non si può andare avanti di questo passo. Altrimenti arriveremo allo stesso punto che negli Stati Uniti, dove ognuno ha la propria pistola in casa ed alla fine ci ammazziano gli uni contro gli altri.
Ritornando a quello che è successo ieri sera a Catania, è giusto che il calcio si sia fermato. Pero, non starei troppo a colpevolezzarlo. Perciò, ricordatevi che la repressione non è la soluzione. Anzi, ancora di più la gente commune associera il calcio alla violenza. Però, è anche chiaro, che lo stato deve intervenire. Lo stato deve porre dei limiti e li deve fare rispettare. Lo stato deve garantire l'ordine pubblico. Ma non solo nel calcio, cosi come in ogni manifestazione sportiva e non. Comunque non dimentichiamoci che un padre, una marito, un figlio, ieri ci ha lasciato, perciò interveniamo ed cerchiamo di migliorare la nostra società.