Il romanista - Vecchia Signora, vecchio stile. La stessa Juve che finge di ripulirsi, ma non cambia mai e che non è abituata a dover soffrire per rimontare, rifila al Cagliari quattro schiaffi a due. Tre sul campo, uno fuori. Minuto 36 del secondo tempo, Tagliavento butta fuori Zebina (quello di «Torino città solare») per doppia ammonizione e il francese reagisce con una manata in faccia a un operatore tv di Sky. Un gesto di puro isterismo, inconcepibile, che gli potrebbe costare la squalifica per la partita con la Roma in programma il 23 settembre. Che non trova giustificazioni. Ma una spiegazione, quella, sì. Perché al minuto 36 della ripresa la Juve aveva da poco subìto il gol del momentaneo pareggio cagliaritano. Zebina aveva affossato Larrivey, Foggia aveva spiazzato Buffon e il difensore juventino era letteralmente impazzito. Tanto da beccarsi il secondo giallo, appunto per proteste. Poi l'uscita di scena, il diverbio e quello schiaffone mollato al cameraman.
LO SCONCERTO Claudio Ranieri, romano-romanista ma con la memoria corta (ennesimo dopogara da ultrà bianconero: «Questa squadra va a giocare per vincere su tutti i campi come faceva la grande Juventus»), ai microfoni di Italia 1 ha confessato che in campo non si era accorto dello schiaffone di Zebina: «Non l'avevo visto. È una scena bruttissima. Gli chiederò un chiarimento». Ma se almeno Ranieri riesce a mantenere un atteggiamento dignitoso di fronte a un gesto violento e assurdo, il compagno di reparto di Zebina, Chiellini, prova solo comprensione per il povero amico espulso ingiustamente: «Quando ti viene compromessa una partita con tre rigori dati contro è difficile mantenere il controllo. Capisco Jonathan».
I RIGORI Già i rigori. Tre contro, di cui uno patteggiato a calcio d'angolo. La Juve non c'era abituata. La strana coincidenza è che, prima di Tagliavento, solo un altro arbitro aveva avuto il coraggio di fischiare due massime punizioni con il rischio di venire incriminati per "lesa maestà". Era il 19 marzo 2000, ma soprattutto era il derby con il Torino. E il direttore di gara era un certo Pierluigi Collina, attuale numero uno delle ex giacchette nere italiane. Peraltro, bisogna essere onesti con la Juventona (è stata chiamata anche così): il primo rigore, ieri, non era poi così netto. Legrottaglie trattiene leggermente Matri e Tagliavento è inflessibile.
EPISODI DUBBI Se dài tre rigori, di cui uno commutato, alla Juve, qualcosa devi pur concedere ai bianconeri. Così, per compensazione, Tagliavento spedisce anzitempo negli spogliatoi (38' del secondo tempo) il rossoblu Del Grosso e concede alla Juve il generosissimo calcio di punizione da cui, al 45' della ripresa, scaturisce il gol di Chiellini per il 3-2 finale. D'altronde, non si può avere tutto dalla vita.
LA DELUSIONE Il Cagliari ha buttato via un'occasione d'oro per farsi e farci un regalo. Lo sa benissimo il tecnico Marco Giampaolo: «Questa sconfitta mi brucia molto perchè almeno un pari lo meritavamo. Alla fine i particolari fanno la differenza. La Juventus è molto esperta, è di livello superiore ma il Cagliari meritava di più. Ho pochissimo da dire alla squadra, l'espulsione di Del Grosso e la punizione del 3-2 per la Juve mi crea qualche dubbio. Non mi sono mai lamentato contro gli arbitri e non lo faccio adesso».
03 settembre 2007
Zebina tira pizze in faccia, il juventus style
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RispondiEliminaSe e’ interessato, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Laura Borgio
Laura@unrulymedia.com
Mi piace Spalletti. Mi piace dai tempi di Udine (dove con molti meno giocatori che a Roma raggiungeva più o meno gli stessi risultati di oggi con la squadra capitolina), mi piace tantissimo oggi nella qualità del gioco che riesce a tirar fuori dalla sua squadra. Mi piace molto meno però il Mr. quando è di fronte a un microfono: se vince falsa modestia, basso profilo, merito esclusivo della sua squadra e episodi arbitrali non importanti; se come ieri esce dal campo con le "scatole girate" allora sono dolori: si offende e si infastidisce con una certa facilità. Mi spiego: ieri a fine partita ai microfoni di Sky er sor Luciano iniziava dichiarando: "i miei ragazzi hanno fatto una grande partita che meritavano nettamente di vincere e di quello che dichiareranno gli altri non me ne frega niente... la Juve non ha fatto niente per vincere la partita, i miei ragazzi non hanno sbagliato niente...". Ora perchè sarebbe stata pareggiata la partita? Colpa degli arbitri che hanno invertito una rimessa? evidentemente sì secondo lui. Ed ancora in serata "non mi sono piaciuti i commenti di Ranieri sul gol in fuorigioco di Totti, anch’io avrei qualcosa da ridire e questi atteggiamenti non mi piacciono". A parte che io non ho sentito commenti particolari di Ranieri se non dire che quello era fuorigioco, secondo che gliene frega a Spalletti se un suo collega dice che quello era fuorigioco, terzo se la Roma è stata favorita da un fuorigioco non fischiato contro la Juve non si può dire? E’ peccato? Quarto e ultimo: ho contato le occasioni da gol di Roma e Juve e guarda caso sono arrivato (compresi i gol) a contarne 6 per parte in base alle sintesi delle varie tv: quelle più clamorose in ordine sparso la testa ciccata da Perrotta davanti a Buffon, Perrotta che la spara fuori al volo sotto porta, Del Piero che sbaglia il rigore, Doni che para su Del Piero a botta sicura su tiro al volo da dentro l’area piccola. Non ho visto nè più azioni da gol da parte della Roma, nè occasioni più nitide delle nostre. Allora Mr. Spalletti, senta una cosa: alleni che lo sa far bene e la smetta di bacchettare a destra e sinistra quando le girano le scatole tirando fuori cose che non stanno nè in cielo nè in terra. E soprattutto può capitare di essere favoriti da decisioni sbagliate dell’arbitro, ma bisognerebbe ammetterlo e oltre quello vincerle le partite
RispondiEliminaCerto se continuano a convalidarvi i goal in fuorigioco,forse riuscirete a vincere lo scudetto
RispondiEliminaCaro anonimo, le volevo semplicemente dire che Spalletti è un signore. E non si lamenta mai davanti i vari microfini sky, mediaset o della Rai. Parla sempre della partità come l'ha vista lui. Insomma, non va davanti i microfoni come i vari Ranieri, Mancini o Galliani. Un altro allenatore al quale darei del signore è anche Prandelli. Eppoi, se la Juve ha avuto lo stesso numero di occasioni che la Roma, vorra dire che non abbiamo visto le stesse immagini. In effetti, i resoconti della domenica sportiva o di controcampo hanno ancora l'impronta di Moggi...
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